Nel giorno in cui la Nissolino Sport ha ottenuto la sua promozione in Finale Oro, Lorenzo Minnozzi lascia il posto da Capitano della squadra maschile a Mattia Di Panfilo, il giovane ostacolista che già da due anni è di rinforzo alla squadra titolare maschile.

 

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Ecco le parole dell’ex Capitano per il suo successore:

 

“Caro Mattia,

ti scrivo queste parole come fossero un po’ la mia “eredità” per ricordarti quanto fatto da noi fino ad oggi, un promemoria se vuoi, così che tu possa affrontare al meglio quello che ti aspetta ora che porti quella C sul braccio. E’ assurdo pensare che qualche anno fa eravamo un’idea: il sogno di vedere una società nuova nel mondo dell’atletica che sempre abbiamo vissuto e con cui siamo cresciuti. Ricordo un gruppo di ragazzi che nella maggior parte dei casi si era vista solo di sfuggita sui campi, altri che invece non si erano mai incrociati. Gruppo che timidamente emergeva alle prime gare di Ancona ma che già dal primo CdS si faceva più presente sugli spalti della Regione. Raggiungere la finale nazionale già dal primo anno è stato il primo passo in direzione di quello che siamo adesso, una massa caotica ma organizzata che si scatena dal tartan alle tribune, inglobando in quel vortice di gioia tutti quelli che gli stanno intorno.

Inutile dirti come l’impegno sia progressivamente aumentato stagione dopo stagione, ci siamo caricati di aspettative e abbiamo anche dovuto affrontare il fatto che non tutto è sempre andato come volevamo, prima fra tutti la mancata promozione di una parte della squadra che ci ha lasciato un po’ l’amaro in bocca, nonostante l’ottimo risultato generale ottenuto. Quello è stato il momento in cui tutto avrebbe potuto sfaldarsi, lasciandoci a terra a raccogliere i cocci di quanto costruito, ma il destino non aveva fatto i conti con quello che eravamo. Quel giorno abbiamo imparato a perdere, insieme. Inutile dire che l’anno successivo tutto era di nuovo sui nostri binari, eravamo di nuovo pronti ad affrontare gli obiettivi prefissati, le premesse erano troppo buone perché potessimo perderci per strada qualcosa.

Certo, quando vedi che anche Marco Ricci è un essere umano e che può accusare una stagione pesante tenendosi la gamba all’arrivo dei suoi 200m un po’ tremi, un punto fuori dagli schemi che può destabilizzarti e buttarti giù. D’altronde se è stato sfortunato lui, potresti pensare “perché per me dovrebbe andare diversamente?”. Paure infondate. Niente di tutto questo può intaccare quanto costruito. E’ chiaro vedendo di nuovo gente mai vista prima esultare alzando il dito a mo’ di saluto verso la tribuna giallo-rossa. Ancora di più quando sugli spalti senti le grida di incitamento di atleti che a malapena parlano la tua lingua, dirette a quelle stesse persone che fino a poche ore prima erano sconosciuti: proprio come nel nostro primo anno. A coronare tutto un record italiano strappato da una ragazza che sì, è tua compagna per qualche ora soltanto, ma che è indubbiamente  parte del gruppo tanto quanto chi ci milita da tre anni.

E’ proprio questo che voglio ricordarti Mattia, la forza del nostro gruppo è questa, non sta nelle nostre gambe o braccia, quanto piuttosto nella volontà di essere un piccolo filo nella maglia stretta della Nissolino Sport. Prendili tutti sotto la tua “ala protettrice”. Per aspera ad astra Capitano, portali con te. Il passato è già storia, ora plasma il futuro e vinciamo, ancora una volta, insieme.

Per sempre tuo, Minno”

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